Lo abbiamo capito dal nostro primo incontro, ormai più di vent’anni fa, che la nostra scelta era quella di essere archeologi e che intraprendere questa strada non significava seguire una passione, né fare il lavoro per il quale avevamo studiato. Volevamo dedicarci all’archeologia in tutte le sue sfaccettature, con impegno, rigore scientifico, curiosità e tanta voglia di sperimentare. E quando le nostre rotte parallele si sono unite per compiere un unico viaggio a bordo di ASPS, abbiamo deciso di indirizzare le nostre competenze e le nostre esperienze per raggiungere gli obiettivi che più ci stanno a cuore: esplorare il mondo sommerso, scoprire il passato, mettere alla prova noi stessi e condividere l’archeologia.
Photo S. Vitale
Ogni immersione è un viaggio in un mondo incredibilmente affascinante ed ogni volta diverso. Unire l’esplorazione del “continente blu” ad un viaggio nel tempo è senza dubbio una delle esperienze più emozionanti che l’uomo possa provare. Sentire sotto le mani, dopo migliaia di anni, i legni di un relitto che un tempo sfidava le onde con il suo carico di anfore, uomini e storie. Sfiorare i pali di un impalcato che hanno sorretto i passi di uomini e donne e il gioco dei bambini che agli albori della storia abitavano sulle sponde dei nostri laghi. Scoprire e riconoscere nelle opere scampate al tempo e alla rovina l’ingegno e la determinazione di quei costruttori di porti e di dighe che, ben prima dell’avvento della forza del vapore, furono in grado di domare il Mare Nostrum. Queste sono emozioni che non possono lasciare indifferenti. Per questo motivo crediamo da sempre che solo un approccio scientifico e rigoroso nello studio dei resti sommersi del passato permetta di analizzare, conoscere e ricostruire eventi, circostanze e contesti, e che sia un dovere di noi archeologi farlo, per condividerli con tutti.
Fin dal nostro primo scavo abbiamo capito che l’archeologia permette ad ogni studioso di aprire piccole brecce e finestre sul passato, oltre che di toccare con mano la vita quotidiana di uomini e donne spesso vissuti migliaia di anni prima di noi. Questo rappresenta di certo un privilegio ed è per noi uno stimolo straordinario per progredire nella ricerca e nello studio. Poter riportare alla luce i resti della quotidianità di vite passate crea una relazione fortissima tra noi, sul campo o nel nostro laboratorio, e gli uomini e le donne che hanno contribuito a costruire, giorno dopo giorno, il mondo in cui viviamo. Per questo l’archeologia, per noi, è da sempre una questione di scienza e di rispetto, di conoscenza e di impegno. Perché ogni gesto, anche il più microscopico, che noi possiamo riportare in superficie dall’oblio dei secoli rappresenta uno dei mattoni che compongono la nostra comunità. Passato, presente e futuro sono legati da un unico filo: un filo fatto di grandi monumenti, di piccoli oggetti e di orme impercettibili. Noi sappiamo che, come archeologi, siamo in grado ogni giorno, con il nostro lavoro, di svelare la trama complessa di questo legame.
Fin da quando abbiamo intrapreso il nostro viaggio nell’archeologia abbiamo deciso di realizzare ogni nostro lavoro ed ogni nostro progetto senza porci limiti a priori e senza accontentarci della routine e delle comodità. Per noi archeologia è ricerca e la ricerca parte prima di tutto da noi stessi. Per questo abbiamo deciso di operare in qualsiasi tipo di contesto, mettendoci costantemente alla prova, e per lo stesso motivo continuiamo a farlo. Non è un caso se, ormai dieci anni fa, siamo stati tra i primi archeologi ad utilizzare sistemi di immersione a circuito chiuso per operare su siti sommersi, se abbiamo progettato, gestito e realizzato lo smontaggio di due interi relitti dal fondo del mare, consegnandone ogni pezzo al restauro, se abbiamo organizzato e condotto scavi, ricerche e bonifiche archeologiche, sempre con metodo stratigrafico, in ambienti sommersi fino ad oltre 770 metri di profondità, se abbiamo preso parte ad operazioni di archeologia forense in ambito subacqueo. La sperimentazione di nuove tecnologie resta per noi uno degli strumenti principali per raggiungere sempre nuovi obiettivi nella ricerca archeologica.
Photo F. Paparelli
Photo S. Vitale
Photo A. Ferrucci
La conoscenza del passato non può essere un mero esercizio di stile, né una discussione elitaria tra pochi studiosi ed esperti. Da sempre, pensiamo che condividere quanto scopriamo, quello che facciamo e ciò che impariamo rappresenti uno degli elementi chiave della nostra crescita e della crescita della nostra scienza. Da questa convinzione sono nate le nostre collaborazioni con diverse realtà giornalistiche, di settore e non, televisive, documentaristiche ed editoriali, con le quali cerchiamo costantemente di portare l’archeologia, terrestre e soprattutto subacquea, ad un pubblico sempre più vasto, certi che la tutela del nostro patrimonio culturale nasca innanzitutto dalla sua conoscenza.
Archeologa Subacquea e di Superfice Specializzata in Archeologia Preistorica
Laura Sanna (Nuoro, 1974), archeologa di superficie e subacquea con esperienza ventennale nella direzione di cantieri di ricerca, scavo e sorveglianza archeologica in ambiente umido, subacqueo e di superficie Specialista in archeologia preistorica, con competenze particolari su siti pluristratificati, anche sommersi Laurea in Lettere (vecchio ordinamento) – Indirizzo Archeologico, con tesi in Paletnologia (Rel. R.C. De Marinis): “Il nuraghe San Pietro di Torpè (NU)-‐Studio dei materiali provenienti dallo scavo della torre Nord” (Università degli Studi di Milano, votazione 110/110 e lode) Specializzazione in Beni Archeologici – Preistoria e Protostoria, con tesi (Rel. G. Odetti): “La Grotta Marina di Bergeggi (SV): revisione dei vecchi dati e nuove acquisizioni” (Università degli Studi di Genova, votazione 110/110 e lode) Ulteriore formazione: Certificate in Foreshore and Underwater Archaeology presso la Nautical Archaeology Society (UK) (2004) Iscrizione all’Elenco Mibact Operatori Abilitati alla redazione del Documento di VPIA (D.Lgs. 50/2016): n. 3029 Esperienza consolidata, con ruoli di responsabilità, in progetti integrati internazionali e nazionali, tra cui i progetti Mibact Archeomar 1 e 2 e il progetto UNESCO “Pile Dwelling Sites of the Alpine Region List Europe” Esperienza pluriennale nella progettazione e realizzazione di indagini strumentali (Side Scan Sonar, Sub Bottom Profiler, Multibeam, ROV) in ambiente subacqueo e di indagini in immersione diretta in basso e alto fondale, con l’utilizzo sia di sistemi di comunicazione subacquea (caschi e maschere granfacciali) sia di sistema a circuito chiuso (Rebreathers CCR), e in contesti particolari, quali relitti e grotte Socio fondatore e membro del Consiglio di Indirizzo Scientifico del Gruppo di Cultura Marittima e Nautica dell’Associazione ATENA Nazionale-‐Università di Genova, promuove progetti, convegni, attività di studio ed eventi espositivi, per la divulgazione scientifica e la valorizzazione del patrimonio storico-‐archeologico sommerso Ha all’attivo l’organizzazione e partecipazione a convegni nazionali ed internazionali (DEGUWA, EAA, ISBA), la pubblicazione di articoli su riviste scientifiche italiane e straniere, lo svolgimento di attività formative e didattiche all’interno di corsi universitari e di alta formazione Tutor della Nautical Archaeology Society (Portsmouth-‐UK) Membro della European Association of Archaeologists e della Society for Nautical Research (UK)
Archeologo Subacqueo e di Superfice Specializzato in Archeoloia Navale
Francesco Tiboni (Vobarno-‐BS, 1976), archeologo subacqueo e di superficie con esperienza ventennale nella direzione di cantieri di ricerca, scavo e sorveglianza archeologica in ambiente umido, subacqueo e di superficie Laurea in Lettere (vecchio ordinamento) – Indirizzo Archeologico, con tesi in Paletnologia (Rel. R.C. De Marinis): (Università degli Studi di Milano, votazione 110/110 e lode) Dottorato di ricerca in Archeologia, con tesi in Archeologia navale (Rel. D. Garcia): “ La navigation précoloniale en Méditerranée Occidentale” (PhD presso Université Aix-‐Marseille 1, CCJ, votazione Mention Très Honorable) Ulteriore formazione: APGS presso la Leicester School of Archaeology -‐ University of Leicester (UK) (2008-‐ 2011) con tema in Archeologia Marittima; Certificate in Foreshore and Underwater Archaeology presso la Nautical Archaeology Society (UK) (2004); Corso di Archeologia Subacquea Lacustre presso la Scuola Internazionale di Archeologia Lacustre (Peschiera del Garda), riconosciuto dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto (1997) Iscrizione all’Elenco Mibact Operatori Abilitati alla redazione del Documento di VPIA (D.Lgs. 50/2016): n. 3375 Esperienza in archeologia navale, con competenze maturate sul campo nella progettazione e direzione di interventi di scavo integrale, documentazione e studio di dettaglio, smontaggio e recupero funzionale alla musealizzazione di relitti antichi di imbarcazione in ambiente terrestre, intertidale e sommerso Pilota ROV e tecnico Side Scan Sonar, ha maturato un’esperienza pluriennale nella progettazione e realizzazione di indagini strumentali (SSS, SBP, MB, ROV) in ambiente subacqueo e di indagini in immersione diretta in basso e alto fondale, con l’utilizzo sia di sistemi di comunicazione subacquea (caschi e maschere granfacciali) sia di sistema a circuito chiuso (Rebreathers CCR), e in contesti particolari, quali relitti Già Presidente degli Archeologi Subacquei Italiani (AIASub), attuale Presidente del Gruppo di Cultura Marittima e Nautica dell’Associazione ATENA Nazionale-‐Università di Genova, consulente scientifico e responsabile in progetti integrati internazionali e nazionali, tra cui Progetto Unesco “Pile Dwelling Sites of the Alpine Region List Europe”, Progetto di Recupero e Musealizzazione della Nave Romana di Marausa (TP), Musealizzazione della necropoli punica di Pill’e Matta (CA), Progetti Mibact Archeomar 1 e 2 Ha all’attivo l’organizzazione e partecipazione a convegni nazionali ed internazionali (DEGUWA, EAA, ISBA), numerose pubblicazioni di tema archeologico su riviste scientifiche nazionali e straniere anche in peer review, lo svolgimento di attività formative e didattiche all’interno di corsi universitari e di alta formazione, incarichi di consulente e correlatore a tesi di laurea Tutor della Nautical Archaeology Society (UK), membro della European Association of Archaeologists e della Society for Nautical Research (UK), di cui è International Correspondent per la rivista p.r. “Mariner’s Mirror”